Una giornata di febbraio

Una giornata di febbraio con un clima freddo, pungente.
Il cielo è terso come non mai. L’azzurro, un azzurro come piace a te, Ci siamo preparati per venirti a trovare. Come tutti i giorni ormai, dal 24 gennaio; anche se ora dormi e non ti accorgi di noi. Per te non ci siamo. Con noi c’è Maria Luisa. Andrea è rimasto a casa: ha la febbre. Saliamo in macchina ma, mentre ci accingiamo a partire, arriva una telefonata. La telefonata che mai avremmo voluto ricevere. Eppure, lo sapevamo. Erano giorni che lo sapevamo e che sarebbe arrivata. Il mio sguardo si rivolge al cielo, a quel cielo azzurro. Mi chiedo se è possibile. Ancora una volta. L’ultima volta. Cerco di soffocare i miei singhiozzi. Non ci riesco.
Siamo arrivati. Tu sei qui, in questa piccolissima stanza. Ti guardo. Ti bacio, Ti accarezzo. Ti lascio andare. Giovanni è fuori ma gli dico di non entrare. Non voglio che ti veda così. Il nostro piccolo, grande uomo. Non voglio che abbia un diverso ricordo di te. E lui mi ascolta, come potrebbe fare un figlio ascoltando il consiglio della propria madre. Voglio che lui ti ricordi così come eri, senza avere i segni della sofferenza sul tuo volto. Ancora una volta mi sorprendo a tirare fuori una forza immane. A volte mi chiedo come sia possibile. Eppure, ci riesco. So che le persone che ho accanto sono fragili, deboli in questo momento. Ma ci sono io, e so di esserci ancora una volta.
Quel giorno il cielo era azzurro che può non si poteva. Un giorno di febbraio, freddo e pungente.
Era l’8 febbraio del 2020. Sono trascorsi venticinque anni da quando ci hai lasciato caro Fabrizio. Sembra come se il tempo si fosse fermato per me. Anche se mi ritrovo sola a ricordare.
Per chi ti ha conosciuto bambino
Per chi ti ha conosciuto uomo
Per chi non ti ha conosciuto
Per chi ha subito il fascino
della tua conoscenza
Per chi ha stimato l’uomo che eri
Per chi ti ha amato incondizionatamente
Per chi ti ha avuto come guida
Per chi sente ancora la tua mancanza
Per me, per noi, per voi
che ancora non accettiamo
la tua assenza.
W.D.B.
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