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La giornata contro la violenza sulle donne… 

Sabato 23 novembre si è tenuta la manifestazione a Roma “Non una di meno”. Mi sarebbe piaciuto esserci. Per i miei trascorsi da femminista ma, principalmente, per le mie idee. Purtroppo, non è stato possibile. In questo mio post vorrei che giungesse, a voi tutte, il mio pensiero. Diciamo che sarebbe opportuno arrivasse agli uomini. Ad alcuni uomini. Quelli che ancora sentono la donna come una proprietà.

La donna umiliata e offesa. La donna violentata. La donna massacrata non solo con le botte ma anche, e principalmente con le parole. La donna lasciata sola. La donna che non è padrona del suo corpo. La donna “madre” che non può decidere se esserlo oppure no.

Siamo tutte donne ma solo, e soltanto, quando lo decidono gli uomini. Non tutti però. Ecco, io vorrei parlare proprio a quelli. Non scendete in piazza solo un giorno all’anno. Non comprate fiori solo nei giorni consacrati. Non lasciatele piangere e ridere da sole. Sappiate essere loro vicino sempre. Per sostenerle nei momenti difficili e in quelli gioiosi. L’altra metà del cielo lo possa diventare davvero, e non solo per portarsela a letto. In quello sono buoni tutti. Aiutatela nel coronare i suoi sogni. Tutte le donne ne hanno.

La donna ha bisogno soltanto di avere accanto un compagno che divida con lei: problemi, felicità, dolore e amore. Un uomo che riesca a leggere nel suo cuore e che la sente come parte integrante della sua vita.

 

Oggi fa veramente freddo

Oggi fa veramente freddo. Un vento gelido che sferza sul viso e scompiglia i capelli. Cavolo. Oggi c’è  lo sciopero dei mezzi e io sono qui in attesa che ne passi qualcuno per ritornare a casa. Ce ne sono abbastanza. Però sono tutti pieni e non mi va di prenderli. Finalmente arriva, e insieme ad altri, salgo e mi accomodo. È abbastanza vuoto e già questo mi meraviglia. Molto meglio così. Sono sovrappensiero. Mi accorgo che il bus fa la strada della stazione mentre io sarei dovuta andare verso S. Pietro. “Forse è per la manifestazione che ci sarà oggi”, mi dico, e infatti ci sono già le camionette con i poliziotti pronti a fare che? E’ solo una manifestazione di donne; ma si sa che le donne sono più agguerrite degli uomini. Non si sa mai…

“Sarà una festa. I soliti balli e canti e qualche slogan contro il sistema ma poi niente di che.”

Eppure, avrei partecipato volentieri. Avrei potuto incontrare qualche compagna, ma sono troppo stanca e infreddolita.

Purtroppo, il bus mi lascia proprio alla Stazione Termini e capisco: ho preso l’82 anziché il 62…

“Wanda stai invecchiando, lo vedi che non puoi uscire da sola?…”

Prendo il 40, affollatissimo (in un giorno normale già è così figuriamoci in un giorno di sciopero). Ritorno indietro per Via Nazionale, piazza Venezia, Largo Argentina…

C’è la Feltrinelli. Sono tentata. Ci penso. Fa freddo. E poi ho ancora tre libri nuovi da leggere.

“Dai Wanda fai la brava, vai a casa.”

A metà percorso prendo un taxi. È bello abitare su un colle con il verde che ti circonda, ma ormai la salita è troppo per me e cerco di evitarla.

Il vento freddo è diventato ancora più freddo. Non ci ho pensato su due volte…

Ho tutti gli ingredienti e decido di premiarmi. Farò una quiche lorraine alla Wanda. Ed ecco care amiche la mia ricetta improvvisata. Per chi la volesse eseguire, questi sono gli ingredienti:

1 rotolo di pasta sfoglia,

300 gr di ricotta,

2 uova,

una confezione di panna da cucina,

4 cucchiai di parmigiano grattugiato,

200 gr. di piselli,

provolone della Sila a pezzetti.

Unire tutto il composto e farne un impasto cremoso. Stendere la sfoglia in una teglia con la stessa carta da forno, bucherellare il fondo e riempirlo con il composto. Ripiegare la sfoglia cercando di evitare la fuoriuscita del composto che deve essere come una crema. Per spennellare la sfoglia se non avete l’uovo potete utilizzare il latte sbattendolo prima con una forchetta per renderlo schiumoso.

In forno a 190 gradi ventilato per 40 minuti (questo poi dipende dal forno).

Buon appetito e, mi raccomando, copritevi bene.

Un bacio a tutte voi, care amiche mie, e anche a tutte le altre